Small Room Portraits

Non sempre ho avuto modo di scattare in uno studio attrezzato, anzi.

Agli inizi, non avendo a disposizione alcuna attrezzatura personale, scattavo perlopiù all’aperto. Bellissimo, certo, ma soggetto a troppe variabili come il meteo, l’affollamento di alcune aree urbane, gestire il makeup e i cambi outfit…

Con i primi acquisti “tecnici” come un flash a torcia, iniziai ad avere bisogno di corrente elettrica. Cominciai così a scattare in casa, su una parete bianca, spostando il tavolo da pranzo e costruendo un set più o meno improvvisato. Riuscii così a realizzare diversi lavori (con limiti evidenti), ma ebbi l’opportunità di sperimentare parecchio!

Qui un esempio di shooting casalingo.

Usavo un Beauty Dish con diffusore, e mia moglie Sofia truccava letteralmente in salotto la modella Roberta Poccafassi.

Che ricordi!

Mettendo da parte qualcosa riuscii anche a prenotare alcuni studi ogni tanto, anche se inizialmente mi sentii un po’ perso: luoghi sconosciuti, attrezzature mai viste… sentivo di non avere il controllo della situazione. Subii un po’ la pressione dello studio.

Con il tempo ormai ci ho fatto l’abitudine, anche se la sana “tensione pre-shooting” non manca mai, in qualsiasi circostanza.

Gli scatti che vedrete ora sono stati realizzati nel mio ufficio, in un po spazio piuttosto ridotto, una semplice stanza, paragonabile alle dimensioni di una camera da letto. Ho utilizzato una sola fonte di luce, un flash a torcia con diffusore ottagonale, angolato a circa 45 gradi rispetto al viso della modella. Volevo assicurarmi che negli occhi castani (e che tendono a scurirsi con questa luce) del soggetto fosse visibile la cosiddetta “catchlight”, ossia il riflesso della luce. La catchlight oltre ad essere di grande effetto, permette di conferire maggiore profondità dello sguardo.

Ho realizzato questi scatti su una parete nera per avere maggiore profondità.

Il ritocco è stato eseguito quasi totalmente in Lightroom, mentre su Photoshop ho rimosso solo gli intestetismi più evidenti e aggiunto della grana con Camera Raw. Volevo che questi scatti avessero un po’ il sapore della pellicola.

Confesso che per me, realizzare questo genere di scatti, è “semplice” nell’immediato (nello scattarli in sé intendo), ma complicato per la post-produzione: essendo abituato per lavoro a ritoccare molte foto di genere Beauty (dove ogni dettaglio va preso in considerazione), in questo caso devo sforzarmi molto di “passare sopra” ad alcuni aspetti che per deformazione professionale tendo a vedere. È uno sforzo mentale, non tecnico, ma mi devo ancora abituare!

La modella (e amica) è Carola Bianco, e la ringrazio per questi scatti.

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